Organizzazione
PRESIDENTI C.A.I. 1969-2023
2024 - 2026
Organigramma e Incarichi
ANTONELLA BEACCO
Presidente
CARLO MARTINI
Vice Presidente
DANILO BETTIN
Segretario
- Ispettore Rifugio Pussa.
ALBINO RINALDO
- Referente per la sentieristica.
ALESSANDRA BELLITTO
- Ispettrice bivacchi Frugna e Frate,
SERENA FILIPPUTTI e SUSANNA BEACCO
- Attività giovanile
UGO CERRETANI
- Gite anziani
SUSANNA BEACCO e FERRUCCIO MARTINI
- Tenuta magazzini
SILVANO FRATTINO
Consigliere
SERGIO BURICELLI
Consigliere
TERESA BEACCO
Revisore dei conti
FERRUCCIO MARTINI
Revisore dei conti
UGO CERRETANI
Revisore dei conti
PRESIDENTI ANNI PRECEDENTI
- 1969 - 1974 PIERLUIGI DI DANIEL
- 1974 - 1977 GIOCONDO MARTINI
- 1978 - 1980 ANTONIO GIORDANI
- 1981 - 1988 GIOVANNI MARTINI
- 1989 - 1991 GIACOMO GIORDANI
- 1992 - 1994 GABRIELE PILUTTI
- 1995 - 1997 ALDO MARTINI
- 1998 - 2006 DANILO BETTIN
- 2007 - 2012 CARLO MARTINI
- 2013 - 2018 TERESA BEACCO
- 2019 - 2024 SERENA FILIPPUTTI
STATUTO
TITOLO I
DENOMINAZIONE-SEDE-DURATA
Art. 1 – Denominazione e Durata
Il giorno 19 luglio 1979, con parere favorevole espresso dalla Sede Centrale del Club Alpino Italiano datata 23 marzo 1979, è’ costituita, con sede legale in Claut (PN), una associazione denominata “CLUB ALPINO ITALIANO – Sezione di CLAUT” con sigla ”C.A.I. – Sezione di CLAUT”, struttura periferica del Club Alpino Italiano, di cui fa parte a tutti gli effetti. E’ soggetto di diritto privato, dotato di proprio orientamento che le assicura un’autonomia organizzativa, funzionale e patrimoniale. Si rapporta al Raggruppamento regionale del Club Alpino Italiano del Friuli Venezia Giulia.
L’associazione ha durata illimitata.
L’anno sociale decorre dal 1° gennaio al 31 dicembre.
Art. 2 – Natura
L’associazione, che non ha scopo di lucro, è indipendente, apartitica, aconfessionale ed improntata a principi di democraticità, uniforma il proprio ordinamento alla Statuto ed al Regolamento Generale del Club Alpino Italiano.
SCOPI E FUNZIONI
Art. 3 – Scopi
L’Associazione ha per scopo la promozione dell’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne specie quelle del territorio in cui si svolge l’attività Sociale, e la tutela del loro ambiente naturale. ... leggi
LA STORIA
È il 19 luglio 1969 quando viene ufficializzata con un'assemblea costitutiva la nascita della sezione del Cai di Claut, dopo che la sede Centrale di Milano ne aveva dato il benestare.
L'idea non è nata con un interesse strettamente alpinistico, ma con la voglia e l'esigenza di creare un gruppo di appassionati ed interessati alla problematica della montagna in tutto il suo insieme.
Lo scopo prioritario della nuova sezione venne subito messo a fuoco ed in sintonia alle esigenze di allora si decise che era importante costruire un rifugio alpino nella zona di Claut perché fosse un punto di appoggio per una zona estremamente poco conosciuta.
Dopo la scelta dell'ubicazione (erano candidate la Val di Gere e la Val Settimana) si iniziarono le lunghe pratiche burocratiche per richiedere i contributi necessari, fu affidato l'incarico per il progetto ed una volta approvato ed avute le necessarie autorizzazioni si iniziarono i lavori.
La costruzione, dopo non poche difficoltà ed intoppi, si protrasse fino nel 1976 quando in quell'estate per la prima volta il rifugio fu aperto ad alpinisti, escursionisti e gitanti.
In questo periodo di tempo la sezione organizzò la festa della Madonna della Fonte utilizzando il rifugio ancora in fase di costruzione. Terminata quest'opera (che comunque fu ed è un grosso impegno per la sezione, richiedendo sempre una parte delle energie per affrontare e risolvere problemi vecchi e nuovi) iniziò un periodo dedicato alla vita sociale; si organizzarono gite, incontri e manifestazioni coinvolgendo i soci, per aumentarne la consistenza, per far sviluppare la conoscenza e la passione per la montagna nei giovani che stavano crescendo.
In questo periodo, alla fine degli anni settanta, iniziò il periodo più propriamente alpinistico a seguito delle scelte operate e dall'esigenza di un nuovo gruppo di giovani (allora) all'interno della sezione, che promosse ed iniziò un'intensa attività di esplorazione con apertura di nuove vie, ripetizioni di altre per la conoscenza del territorio dell'Alta Valcellina.
È una fase tuttora in corso, affiancata ultimamente da nuove proposte di tipo culturale come il far rivivere attività ormai scomparse (la tecnica di fare la calce e il carbone di legna del 1996 e 1997) perché resti un'autentica testimonianza di vita passata quando ormai il futuro sembra vada oltre i confini della nostra fantasia.